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IL MOVIMENTO EQUITÀ TERRITORIALE IN PIAZZA PER DENUNCIARE LA GRAVE SITUAIZONE DELLA SANITÀ AL SUD. TI ASPETTIAMO IL 31 MAGGIO!

Il Movimento Equità Territoriale denuncia la grave situazione della sanità nel Mezzogiorno e annuncia un flash mob a Napoli sabato 31 maggio, davanti all’Ospedale dei Pellegrini, in Via Portamedina alla Pignasecca alle 10:30
L’intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica condizione in cui versa la sanità nel Sud Italia, a causa di una ripartizione dei fondi sanitari iniqua e penalizzante, portata avanti da decenni.
I criteri utilizzati per la distribuzione del fondo sanitario nazionale sono da sempre sfavorevoli alle regioni meridionali, che si vedono sottrarre risorse fondamentali per ospedali, medici e personale sanitario, a beneficio delle regioni del Nord.
La mancanza di personale medico colpisce la Medicina generale ossia i medici di famiglia, la emergenza sanitaria 118 e i Pronto soccorso
In Campania, come in tutto il Sud, si rischia la vita ogni giorno, mentre le tasse versate dai cittadini meridionali vengono impiegate per finanziare servizi sanitari nelle solite Regioni del centro-Nord.
Un giro d’affari di 5 miliardi di euro quando si parla di emigrazione sanitaria: secondo i centri di ricerca in Sanità (Gimbe, Crea Sanità e la stessa Agenas) le profonde disuguaglianze con il Nord e la carenza di strutture e personale costringono ogni anno migliaia di cittadini del Sud a spostarsi verso le regioni settentrionali per curarsi. Lo Stato, invece di colmare il divario, punisce ulteriormente le regioni del Sud, riducendo ulteriormente i fondi e premiando quelle del Nord, già ricche ed efficienti proprio grazie alle risorse dei meridionali.
Oggi, i meridionali sono costretti a farsi curare al Nord da altri meridionali, che nel frattempo hanno dovuto emigrare per la mancanza strutture sanitarie nel Sud.
Alla luce di tutto questo, risultano indecenti le recenti dichiarazioni della Presidente Giorgia Meloni, che non solo non propone soluzioni concrete, ma utilizza il pregiudizio per mascherare la verità, riducendo il problema a una questione di efficienza nella spesa, quando in realtà il Sud è sistematicamente privato del necessario. Una privazione che genera ogni giorno morti evitabili e trasforma i cittadini in carne da trasferire per arricchire la sanità settentrionale.
Ecco perché saremo in piazza. Ecco perché dobbiamo esserci tutti. SE NON TI MUOVI PER QUESTO PER COSA???
Per denunciare, per informare, e per chiedere azioni immediate che tutelino il primo e fondamentale diritto dei cittadini: quello alla salute.
Le disuguaglianze del Sistema sanitario riguardano tutti i cittadini e potrebbe essere un nostro fratello, un figlio, un padre. E non resteremo in silenzio.
PARTECIPA!

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